Un nuovo inizio.

Dal 07 al 19 Febbraio 2013

…Dopo una lunga nottata semi-insonne decido di alzarmi. Esco, sicura di me. Non voglio stare in camera sapendo che c’è un intero mondo qua fuori! Anche perchè sarei dovuta uscire comunque: l’Hotel non ha un ristorante interno, così mi tocca mangiare fuori per pranzo.
Mi imbacucco per bene, lascio la chiave in reception ed esco.

L’aria è frizzante e fresca (fin troppo fredda, quasi tagliente). Credo che i livelli di smog siano altissimi. Tengo stretti in tasca portamonete e cellulare, quasi spasmodicamente controllo se sono a loro posto, guardinga dall’essere derubata. Non so perchè non sono sicura sotto questo fronte. Forse le mille raccomandazioni, i mille racconti o consigli sui “ladri” di Londra mi hanno fatto venire un’ossessione… Passerà?

Cammino in un viale pieno di negozi. Li guardo tutti, scrutando bene le insegne in cerca di qualcuno che susciti il mio interesse tanto da entrarci. Ho scelto Superdrug, con il suo angolo del make-up e prodotti di igiene personale. Guardo gli scaffali con le cose nuove, quelle che non ho mai visto in Italia.
Entro anche da Argos, con l’intenzione di comprare un phon portatile dato che ho lasciato il mio a casa essendo enorme e pesante e mi faceva eccedere i 20kg massimi di peso della famosa valigia… Devo dire che mi ha spaesata: pensavo fosse tipo un grande Mediaworld con gli scaffali pieni di roba, e invece trovo un angolo con dei monitor interattivi e cataloghi, e quattro grandi casse con lo “scegli e ritira”. Ho scelto il mio piccolo phon dal catalogo e ho consegnato il numero di codice in cassa, con il quale mi hanno dato il mio prodotto in men che non si dica per soli 5,99£ – mica male!

Sento odore di cibo per strada, ho tantissima fame. Mi fermo in un ristorante libanese e mangio un succulento agnello in pezzi arrostito alla griglia con un sapore e un odore buonissimi di cottura con il carbone.
Molti locali hanno il wi-fi, perciò è facile poter collegarsi con il mondo di internet e chattare o controllare le e-mails o qualsivoglia.
Resto sempre più colpita ed estasiata dall’organizzazione di questo posto. Tutta un’altra storia rispetto all’Italia, davvero un altro mondo!
Soprattutto per quanto riguarda i mezzi di trasporto: validi, efficienti, puntuali, sempre presenti, veloci.

Il tempo passa così, resto in albergo a chattare con le persone care e a riposarmi (poichè non mi sono sentita tanto bene), ed esco per mangiare o per fare un giro, e per comprare qualcosina che mi serva o che voglio.
Sono stata a Oxford Street. Prima meta che mi sono imposta. La grande strada piena e stra-piena di negozi, delle più grandi catene di abbigliamento low cost conosciute e così via. Tappa obbligatoria: Primark. E’ una gioia entrare in questo negozio. Migliaia e migliaia di articoli, che però hanno la pecca di non fare differenza tra le stagioni. Troviamo maglioncini accanto a top scollatissimi, vestiti di ogni colore e materiale. Sembra che non si distingua l’inverno dall’estate! Prendo un maglioncino di cui mi innamoro per soli 6 pound, e cerco disperatamente ballerine nel grandissimo reparto di scarpe al piano di sopra, che per mia sfortuna ha tutte le taglie a partire dalla 3 – ovvero la 36 – che per me è grande… Mi tocca andare nel reparto bambini e prendere la 2 – 35 – e dire addio a quel paio bellissimo con le borchiette…
Sono arrivata dall’Italia con solo le scarpe da ginnastica impellicciottate e le decolletè col tacco. Mi servivano un paio comode ma eleganti da mettere con il tailleur per i colloqui. Ballerine siano! – purtroppo però si sono rivelate poi una scelta sbagliata e vi racconterò perchè più avanti… –
E’ utile andare in giro non solo per ambientarsi con i luoghi, ma soprattutto per imparare a destreggiarsi tra le metropolitane e i bus, anche se sfiancante.
Non dimentico di acquistare una sim inglese per iniziare a chiamare e farmi chiamare da qui per i colloqui. Scelgo la T-Mobile con 10 pound di traffico. Ma poi mi sono anche fatta spedire (facendo richiesta tramite i siti internet) una free sim senza piano tariffario da O2 e Lycamobile. In caso mi possa servire attivarle più avanti.

Finalmente mi sposto nella casa dell’amico di mamma vicino la zona di Wood Green, fatto il check-out dell’albergo l’11 febbraio e trascinato per l’ennesima volta la mia valigiona in giro per la city con tanta fretta di arrivare per potermi riposare!
Per mia sfortuna in metro capito una donna che sembrava sistemata, quando invece guardandole meglio i vestiti e lo zaino, dal posto a sedere accanto, noto che sono impolverati, e non vi dico che puzza di cane che emanava… sono stata a tapparmi il naso per tutta la corsa, sperando di non vomitare dato che bisogna anche fare l’abitudine alle oscillazioni della metro, che per chi soffre di mal d’auto (come me) possono essere non semplici da gestire.

Una famiglia molto simpatica ad ospitarmi (a pagamento). Mi ambiento anche qui e passo qualche oretta a sistemarmi per bene tutte le cose dalla valigia e pulire la mia nuova stanza.
Non so se mi abituerò mai al freddo di fuori, provenendo dal sud Italia, la “bella Sicilia” quasi sempre soleggiata e con temperature alte. Appena faceva un pò di freddo, del tipo non sotto i 10 gradi, ci sembrava già di congelare. A Londra la media oscilla tra i 2 gradi e i 6 di solito, quindi per me è stato un vero trauma! Ma anche con questo mi sono fatta forza… per il mio intento di sistemarmi lavorativamente.
Comincio a mandare curriculum via e-mail a raffica a tutti i saloni di parrucchieri comparsi cercando su Google.
Dopo una sessantina di e-mail ho ricevuto varie risposte: un paio “no, ci dispiace, hai il limite massimo di anni per cui il corso per parrucchieri non è più gratuito“, alcuni “no, ci dispiace, non cerchiamo nessun apprendista“, tre “sì, vieni nel nostro salone per il colloquio“.

Sono passate quasi due settimane e sono riuscita ad ottenere 3 colloqui fin ora, due dei quali mi vogliono assumere, e uno (quello che voglio di più) che mi ha messo in attesa perchè deve valutare anche altri candidati.
Direi che come inizio non è male, considerando tutti quelli che dicevano che non avrei trovato in poco tempo quello che cercavo. Beh voglio dirvi una cosa importante: non fatevi scoraggiare, siete sempre e solo voi che scrivete la VOSTRA storia. E’ tutto soggettivo, magari è fortuna, magari è il campo professionale che ha più offerta, magari è stata la mia determinazione, che mi hanno fatto ottenere dei risultati positivi.
Ho iniziato con un colloquio che è stato piuttosto breve, con un appuntamento successivo di una prova lavorativa due giorni dopo, in cui non ho fatto altro tutto il giorno che spazzare i pavimenti, fare caffè e thè ai clienti, mettere piattini e bicchieri in lavastoviglie, lavare pennelli – pettini e contenitori vari. Ho indossato qui le mie ballerine, pensando fossero comode, che invece mi hanno causato un male ai piedi indicibile. Sicuramente è perchè sono troppo basse. E’ difficile però trovare un paio di scarpe comode tutto il giorno che siano anche presentabili abbinate al tailleur…

A fine giornata è bello sentirti dire: sei stata brava, ci sei piaciuta, vieni martedì per cominciare, discuteremo dei dettagli dell’assunzione.
Sono stata io però ad inventare una scusa che sarei tornata in Italia per motivi personali e sarei rientrata la settimana dopo. Per fare altri colloqui in settimana e valutare quale mi piace di più. Sono arrivata fin qui e non voglio accettare il primo lavoro che mi si presenta, anche se non ho neppure detto direttamente di no, ma solo rimandato. Ho l’impressione che in questo salone non riesca a progredire molto, dato che non si è parlato della possibilità di un corso annesso per la qualifica.
Cosa che invece ho sentito nel secondo colloquio dove, in un bellissimo salone con tanto di modelle da sfilata a farsi fare la piega, il recruiter mi ha detto che l’apprendistato viene fatto fare sia come training in salone che un giorno la settimana in accademia. Proprio quello che cercavo!
Il terzo colloquio è stato con un’italiana che mi ha detto che ha un disperato bisogno di un’apprendista e che mi faceva sapere se il college che conosce lei dice che va bene farmi fare il corso gratis.
Dopodomani ho un altro colloquio e ho ancora altre risorse. Sono io a dover scegliere a chi dire di sì adesso. E non posso non dire che me ne vanto almeno un pò. Da zero offerta di lavoro in Italia a numerose opportunità da cogliere. Come vedete non ci sono solo cose negative per chi parte per un nuovo mondo a fare una nuova esperienza tutto solo. Screditate chi vi dice che non ce la farete mai. Perchè potreste anche farcela benissimo, come sto facendo io, e nessuno vi potrà impedire di esserne orgogliosi.

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xo
*Londinese Acquisita*

15 pensieri riguardo “Un nuovo inizio.

  1. Wow Ery, mi ha fatto davvero piacere leggere questo tuo post..mette davvero tanta speranza in un momento in cui si fa molta fatica ad averne, purtroppo.

  2. La determinazione porta sempre ad ottenere risultati. E tu stai dimostrando di farcela alla grande! I tuoi racconti mi emozionano… persisti, insisti sempre, sei forte!♥

  3. Che bello leggere i tuoi racconti,sembra di aprire un libro di una scrittrice affermata.
    Stai andando benissimo e sentire le tue avventure quotidiane è come essere lì con te,è tutto così vivido. Sempre forza,stay tough and keep smiling =)

  4. Ciao! Complimenti per il blog, lo seguo perché vorrei intraprendere anch’io la tua strada. Vorrei farti una domanda se posso, ma tu hai già una qualche esperienza o qualifica come parrucchiera? O le persone che ti hanno dato la possibilità di provare in negozio sapevano che partivi da zero? Perché se così fosse è davvero fantastico, parto subito!

    1. Nessuna esperienza precedente, poichè in Italia mi sono sentita dire che dovevo avere esperienza anche per fare l’apprendista…E’ stato quello che mi ha spinto a partire. E certo che lo sanno i datori di lavoro di quì che non ho esperienza. Quì la cosa fantastica è che te la fanno fare loro. E se ce la posso fare io ce la può fare chiunque! Parti Non te ne pentirai, è davvero una meravigliosa esperienza. Baci

  5. E’ sempre bello ed emozionante leggerti.. mi fa sentire vicina a te e a Londra!
    Continua cosi.. sapevo che in questo nuovo mondo sarebbe uscita la vera ERIKA!!! quella ragazza forte, che ora sta finalmente “scrivendo” lei stessa la propria vita!!
    forza.. ❤

  6. I miei complimenti ti sono arrivati prima di partire,appena ho saputo della tua idea e non ti dirò nemmeno che andrai alla grande perchè sono certissima di questo.Invece ti dico solo grazie,perchè il tuo coraggio ha aiutato me ad essere più coraggiosa e a lottare davvero per i miei sogni.Adesso sò che posso fare grandi cose se solo rischio e non mi chiudo nelle mie paure.Grazie davvero..grazie di essere quello che sei,di incoraggiarmi sempre,di esserci in ogni momento,ma soprattutto di essere,in ogni caso,sempre mia AMICA!Ti voglio bene e sarò sempre al tuo fianco,anche a distanza.

  7. Brava e complimenti. Solo un piccolo consiglio a chi, spinto dal tuo successo, si facesse idee sbagliate. Se non avete un inglese sufficiente a sostenere un colloquio, non fatevi alcuna illusione di trovare lavoro a Londra.
    Alberto

    1. Assolutamente! L’inglese è fondamentale. E’ come andare in Egitto dove tutti parlano arabo…è praticamente impossibile pretendere di inserirsi senza un minimo di nulla!

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